In verità, c'è per voi un buon esempio in Abramo e in coloro che furono con lui.
(Corano, 60:4)
E chi è migliore, nella religione, di colui che si sottomette interamente a Dio, e compie il bene (verso gli altri) e segue la fede di Abramo, il giusto? (Corano, 4:125).
Gli uomini continuano a discutere su quale religione il Profeta Abramo (pbsl) seguisse. Gli Ebrei lo considerano un Profeta ebreo e affermano di seguire la sua strada. Anche i Cristiani lo considerano un Profeta ebreo, ma dichiarano che egli seguisse il Profeta Gesù (pbsl), che venne dopo di lui.
Nel Corano, tuttavia, Dio rivela la verità a questo proposito, fornendo alcune informazioni:
“Oppure dite che Abramo ed Ismaele ed Isacco e Giacobbe e le tribù furono ebrei o cristiani?”. Dì: “Chi ne sa di più, voi oppure Dio?”. E chi è più ingiusto di colui che nasconde una testimonianza che ha ricevuto da Dio? E Dio non è incurante di ciò che fate (Corano, 2:140).
Inoltre, i versetti rivelano semplicemente quanto in realtà questo dibattito sia irrazionale:
O Gente del Libro, perché siete in disaccordo riguardo ad Abramo, quando la Torah e il Vangelo non furono rivelati se non dopo di lui? Non capite? Ecco! Siete coloro che mettono in discussione ciò di cui possedevate conoscenza; perché, allora, discutere di ciò di cui non avete conoscenza? E Dio sa, mentre voi non sapete. (Corano, 3:65-66)
Il Corano fornisce le informazioni più accurate sul Profeta Abramo (pbsl), perché esso è l’unico libro incorrotto di Dio. Se gli uomini prendono come guide altre fonti, incorrono in un grave errore ed interpretano le cose alla luce delle proprie idee e credenze. Come in tutte le cose, tuttavia, i credenti prendono il Corano e la Sunna del nostro Profeta (Dio lo benedica e gli doni la pace) come le uniche vere fonti di informazione relative ai Profeti e alle loro condotte, perché insegnare falsità e impegnarsi in speculazioni e congetture, in particolar modo a proposito dei Profeti, scontenta Dio.
Soltanto il Corano dice tutta la verità sul Profeta Abramo (pbsl):
Abramo non era un ebreo né un cristiano, ma egli era (un) (uomo) giusto, un musulmano; e non era uno dei politeisti (Corano, 3:67).
Il Corano chiama il Profeta Abramo (pbsl) un
hanif, invece che un ebreo o un cristiano.
Hanif significa
una persona devota, retta e giusta che si sottomette ai comandamenti di Dio e non si allontana mai dalla Sua religione. Le caratteristiche più
hanif del Profeta Abramo (pbsl) furono la sua fede nell’Unico e Solo Dio e la sua sottomissione a Lui.
In un altro versetto, il nostro Signore ordina al Profeta Muhammad (Dio lo benedica e gli doni la pace) di attenersi alla religione del Profeta Abramo (pbsl):
Poi Noi ti rivelammo: “Segui la fede di Abramo, il giusto; ed egli non fu uno dei politeisti” (Corano, 16:123).
Dio desidera che gli uomini si volgano alla religione in modo
hanif, come credenti puri. Dio sottolinea chiaramente che gli
hanif non Gli attribuiscono associati:
Perciò, volgi retto il tuo volto alla religione, (che è) la natura plasmata da Dio nella quale Egli ha creato gli uomini. Non c’è nulla che alteri la creazione di Dio; quella è la vera religione – ma la maggior parte degli uomini non sa (Corano, 30:30)
Come si può capire da svariati versetti, la religione del Profeta Abramo (pbsl) fu essenzialmente quella dell’Islam. In ogni caso, tutte le religioni rivelate da Dio sono costruite, nella loro forma originale e incorrotta, sull’ottenimento della soddisfazione di Dio, della Sua compassione e del Paradiso. I figli e i nipoti del Profeta Abramo (pbsl), così come altri devoti della sua discendenza, si attennero a questa religione dopo la sua morte. Ad esempio, il Corano evidenzia il discorso del Profeta Giuseppe (pbsl) ai suoi compagni di prigionia:
Seguo la religione dei miei padre, Abramo e Isacco e Giacobbe. Non è da noi associare alcunché a Dio. Questo avviene per grazia di Dio su di noi e sull’umanità, ma la maggior parte degli uomini non rende grazie. (Corano, 12:38)

Questo medaglione, dell'ottavo o nono secolo AC, simboleggia il culto idolatra degli Assiri. La divinità principale dell'Assiria, la massima potenza della Mesopotamia tra il 1900 e il 612 AC, si chiamava Asshur. |
Tutti gli
hanif, a prescindere dal luogo dove vivono, sono contraddistinti dalla loro glorificazione di Dio senza attribuire a Lui alcun associate. Uno dei doveri fondamentali dei Profeti fu quello di salvare gli uomini dai loro sistemi religiosi sviati e dalle proprie prospettive sulla vita, così come da quelle pratiche e da quei valori che superarono i limiti stabiliti da Dio per l’umanità, e di chiamare il proprio popolo alla vera religione. Un hadith ci informa di quanto segue:
Abu Bakrah (ra) racconta che: “Il Messaggero di Dio, Dio lo benedica e gli doni la pace, domandò una volta: Devo informarvi di un grande peccato, uno dei peccati più grandi? ...[Esso è] attribuire un associato a Dio’.”2
In un versetto, Dio rivela che l’Islam è facile come la religione del Profeta Abramo (pbsl):
... Egli [Dio] vi ha prescelti, e non vi ha imposto alcuna avversità nella religione – la fede del vostro padre Abramo. Egli vi ha chiamati musulmani in precedenza e in questo, così che il Messaggero possa essere un testimone per voi, e voi possiate essere testimoni per gli uomini; perciò siate costanti nella preghiera, e pagate la zakat, e instaurate un saldo legame con Dio. Egli è il vostro Protettore, e quale eccellente Alleato. (Corano, 22:78)
Secondo il Corano, gli uomini che si volgono a Dio e vivono secondo la Sua religione nel suo senso autentico sono
musulmani. La parola
musulmano deriva dal vocabolo arabo
salam e significa
una persona che ha raggiunto il benessere o
che si è sottomessa (
a Dio). L’essenza dell’essere musulmani sta nel sottomettersi a Dio e vivere nelle conseguenti pace e sicurezza. I Profeti, che guidarono tutti i propri popoli alla vera via, si sottomisero totalmente al nostro Signore e Gli furono sinceramente devoti, sono per noi dei modelli di ruolo. Volgendosi al nostro Signore e poi sottomettendosi a Lui, cercando rifugio in Lui, prendendoLo come unico amico e chiedendo aiuto soltanto a Lui essi sono chiamati
musulmani nel Corano.
. Egli (Dio) vi ha prescelti, e non vi ha imposto alcuna avversità nella religione
- la fede del vostro padre Abramo.
(Corano, 22:78) |
Ad esempio, Dio ordinò al Profeta Noè (pbsl) di dire alla sua tribù:
“La mia ricompensa è soltanto presso Dio, e mi è ordinato di essere uno di quelli che si sottomettono” (Corano, 10:72); il Profeta Mosè (pbsl) disse alla sua tribù:
“O mio popolo, se credete in Dio, allora affidatevi a Lui, e siateGli sottomessi” (Corano, 10:84); e il Profeta Salomone (pbsl) si rivolse alla propria tribù negli stessi termini:
“Non esaltatevi contro di me e venite a me sottomessi [come musulmani]” (Corano, 27:31). Nel Corano, Dio rivela ai Suoi seguaci quanto segue:
E quando parlai ai discepoli [di Gesù], dicendo: “Credete in Me e nel Mio messaggero”, essi dissero: “Crediamo, e sii testimone che ci sottomettiamo” (Corano, 5:111).
Come si può vedere dai precedenti versetti, i credenti sinceri sono quelle persone che si sottomettono a Dio, vivono unicamente per i valori morali religiosi e hanno una fede pura. Dio onora queste persone con il nome di
musulmani.
La preghiera del Profeta Giuseppe (pbsl) è un nobile esempio per noi in svariati campi. Dio la rivela nel seguente versetto:
...Tu mi hai dato (parte) del regno, e mi hai insegnato l’interpretazione dei sogni. Originatore dei cieli e della Terra, Tu sei mio Amico in questo mondo e nell’Aldilà. Fammi morire in sottomissione, e uniscimi ai giusti (Corano, 12:101).
La gioiosa fede in Dio del Profeta Abramo (pbsl), il suo profondo amore per Lui, la sua sottomissione a tutti i Suoi comandamenti, così come la sua obbedienza e la sua moralità superiore sono evidenziate nel Corano. In alcuni versetti si legge:
Signore nostro, e rendici a Te sottomessi, e (suscita) dalla nostra discendenza un popolo a Te sottomesso, e mostraci i nostri riti di devozione, e rivolgiti a noi (pietosamente); di certo Tu sei Colui che spesso ricorre alla clemenza, il Misericordioso (Corano, 2:128).
Quando il suo Signore gli disse: “Sottomettiti”, egli [Abramo] disse: “Mi sottometto al Signore dei mondi” (Corano, 2:131).
Ogni musulmano deve assumere la moralità positiva, la fede sincera e la totale sottomissione ed obbedienza a Dio del Profeta Abramo (pbsl) come propri modelli di ruolo. Infatti, la sua comprensione e determinazione nel presentare il messaggio di Dio sono tra le caratteristiche importanti che tutti coloro che si definiscono musulmani devono adottare.
In origine, tutte le religioni furono basate sulla religione del Profeta Abramo (pbsl). Tuttavia, il Cristianesimo e l’Ebraismo si corruppero nel tempo, e così si discostarono dalla propria natura originale: non attribuire associati a Dio (il peccato più grande) e vivere unicamente per ottenere la Sua soddisfazione.
L’amore e il rispetto oggi provati dai Cristiani e dagli Ebrei dei nostri giorni per il Profeta Abramo (pbsl) li unisce, in una base comune, ai Musulmani. I membri di queste tre religioni divinamente rivelate, quindi, condividono una fede comune in Dio, che hanno ereditato dal Profeta Abramo (pbsl), e cercano di servirLo. Tuttavia, i Cristiani e gli Ebrei interpretano erroneamente alcuni aspetti della religione del Profeta Abramo (pbsl). Il Corano ci informa che i Musulmani li hanno invitati a questa parola comune:
D’: “O Gente del Libro [Cristiani ed Ebrei], giungiamo, tra noi e voi, ad una equa intesa, che noi non serviremo alcuno se non Dio, e che non Gli assoceremo nulla, e che alcuni di noi non prenderanno altri signori al di fuori di Dio. Ma se essi voltano le spalle, allora dite: “Testimoniate, noi siamo Musulmani” (Corano, 3:64).
Il Profeta Abramo (pbsl) Propaga La Religione
Ogni Profeta fu incaricato di informare la sua tribù dei comandamenti e dei divieti di Dio. Il Profeta Noè (pbsl), il Profeta Salih (pbsl) (dei Thamud), il Profeta Lot (pbsl), il Profeta Shuayb (pbsl) (di Medina), il Profeta Mosè (pbsl) (dei Figli di Israele), il Profeta Gesù (pbsl), e tutti gli altri Profeti informarono le proprie tribù dell’esistenza di Dio, e le invitò a vivere secondo i veri valori morali della religione. Tuttavia, questi Profeti spesso scoprirono che la maggioranza dei membri delle proprie tribù negò Dio e li rifiutò e addirittura iniziò lotte multiformi contro di essi, con vili calunnie, minacce ed aggressioni. In alcuni casi, essi ricorsero all’espulsione forzata, all’arresto o all’omicidio per impedire ai Profeti di svolgere i compiti ad essi affidati da Dio. Dio rivela come le trappole predisposte per il Profeta Muhammad (Dio lo benedica e gli doni la pace) si sarebbero rivelate dei fallimenti:
E i miscredenti escogitarono dei piani contro di te, così da poterti imprigionare, o ucciderti, o scacciarti. Essi disposero dei piani, e anche Dio dispose un piano, e Dio è il migliore degli strateghi (Corano, 8:30).

La maggioranza delle società della Mesopotamia adorava il Sole e la Luna. Si crede che Naram Sin, re di Accadia, sia stato trasformato in Dio dal dio luna, e possieda poteri straordinari. (a fianco) Una iscrizione di vittoria del Re Naram Sin e del suo popolo pagano che si prostrava alla Luna. |
Come si è detto, la tribù del Profeta Abramo (pbsl) adorava le statue che i progenitori avevano fabbricato con pietra e legno. Il Profeta Abramo (pbsl), che ebbe la determinazione e la forte fede necessarie per parlare loro, da solo, dell’esistenza e dell’unicità di Dio, fu inviato per guidarli dalla devozione cieca al paganesimo dei loro antenati nella luce della Sua religione.
Nella storia,
la maggioranza ha spesso deciso quali idee e credenze devono essere accettate come vere. Premesso che è difficile opporsi alla maggioranza in società che sono lontane dalla religione, molte persone, alla fine, concordano, volontariamente o meno, nel sottomettersi ad idee o credenze che sanno essere sbagliate. I Profeti e i credenti che li seguirono, tuttavia, si opposero sempre alla maggioranza di miscredenti, e mostrarono un grandissimo coraggio di fronte alla conseguente oppressione, alle minacce o alle aggressioni. Essi rimasero fedeli alla religione di Dio adempiendo in modo scrupoloso ai propri doveri religiosi ed attenendosi ai comandamenti del nostro Signore per timore di Lui, e per la loro totale fiducia in Lui.
Il Profeta Abramo (pbsl), che Dio lodò definendolo
“un modello (di virtù)” (Corano, 16:120), si oppose da solo al proprio padre e a tutta la sua tribù pagana. Egli spiegò con pazienza perché i loro idoli non avrebbero mai potuto raggiungere alcuna qualità divina e perché l’unica, vera divinità era Dio. La sua opposizione al paganesimo della sua tribù, però, così come il suo metodo di sfidare le loro superstizioni e di agire per guidarli alla vera via, nonostante la loro ostilità, rivelò chiaramente la sua forte fede, la sottomissione, la sincerità e il carattere superiore. Tutte queste caratteristiche fecero di lui un individuo coraggioso e determinato. Il Corano riporta così alcune delle sue parole:
E il suo popolo disputò con lui. Egli disse: “Disputate con me riguardo a Dio, quando è Lui che di certo mi ha guidato? Ed io non temo in alcun modo coloro che voi Gli associate, a meno che il mio Signore non voglia. Il mio Signore abbraccia tutte le cose nella sua conoscenza. Non ricorderete, dunque? E come potrei temere quello che voi avete associato (a Lui), mentre voi non temete di associare a Dio coloro per cui Egli non ha fatto scendere su di voi alcuna autorità? Sapete allora quale delle due parti ha la maggiore sicurezza?” (Corano, 6:80-81).
Queste conversazioni con la sua tribù rivelano molti esempi positivi della sua fede profonda e forte. Grazie alla saggezza superiore e alla comprensione donategli dal nostro Signore, il Profeta Abramo (pbsl) pronunciò dei discorsi enormemente efficaci e fornì il più saggio esempio. Considerandoli con gli occhi della saggezza, i musulmani di oggi possono usare i suoi mezzi e metodi per invitare il proprio popolo a credere in Dio. Detto questo, esamineremo ora alcune delle sagge spiegazioni date dal Profeta Abramo (pbsl).
Le Conversazioni del Profeta Abramo (pbsl) con Suo Padre
O Messaggero ! Trasmetti quello che è stato fatto scendere fino
a te dal tuo Signore. Se non lo
farai, non avrai trasmesso il Suo Messaggio. (Corano, 5:67) |
Tutti i musulmani hanno la responsabilità di invitare gli uomini a credere in Dio. Il Corano fa riferimento a questo con l’espressione
comandare ciò che è giusto e proibire ciò che è sbagliato. Questo dovere nasce dal fatto che gli uomini devono essere
ammoniti, in altre parole informati, e devono loro essere ricordate talune verità importanti, come che Dio creò l’universo dal nulla, che ogni essere umano è responsabile nei confronti del nostro Signore e che noi dovremo rendere conto a Lui nell’Aldilà, e che essi saranno ricompensati nell’Aldilà di ciò che fecero in questo mondo.
Coloro che si sobbarcano questa responsabilità sono musulmani devoti che credono sinceramente in Dio e che Lo temono grazie ad un rispetto molto radicato. Dio ha donato ad essi il potere, la saggezza e l’intelligenza necessaria a distinguere tra giusto e sbagliato. In cambio, essi devono spiegare la Sua religione alla luce del carattere, della condizione mentale e del punto di vista sulla vita propri di coloro a cui si rivolgono, nel modo più piacevole ed appropriata possibile. Inoltre, essi devono valutare adeguatamente la reazione e la risposta di coloro a cui si rivolgono, e adattare i propri metodi per comunicare in modo efficace il messaggio divino. Poiché l’adempimento di questo obbligo richiede uno sforzo imponente, ammonire intere società e spiegare la religione a
tribù i cui padri non erano stati ammoniti, ossia comunità che sono lontani dai valori morali della religione
con saggezza ed una buona esortazione, come rivela il seguente versetto:
Chiama alla via del tuo Signore con saggezza e con una buona esortazione, e discuti con loro nel modo migliore. Di certo il tuo Signore conosce al meglio chi si allontana dal Suo sentiero, ed Egli conosce al meglio coloro che seguono la retta via (Corano, 16:125).
Ad ogni musulmano è affidato il compito di spiegare agli altri l’esistenza di Dio e le bellezze del Corano, e di consigliarli. Per permettere ad essi di adempiere a questa responsabilità, Dio ha rivelato nel Corano i metodi più adatti ed appropriati. Ad esempio, i credenti devono per prima cosa invitare i propri amici e famigliari a credere in Dio e nel Giorno del Giudizio:
Perciò non invocate un altro dio insieme a Dio, affinché non siate tra coloro che saranno castigati. E ammonisci i tuoi parenti stretti (Corano, 26:213-14).
. chiamate i vostri testimoni all'infuori di Dio, se dite la verità. Se non lo farete - e non lo farete - temete allora il Fuoco, il cui combustibile sono gli uomini e le pietre, reso pronto per i miscredenti (Corano, 2:23-24)
|
Le parole dette dal Profeta Abramo (pbsl) a suo padre sono esemplari a questo riguardo. Egli spiegò a suo padre, in modo molto saggio, che adorare gli idoli equivaleva ad attribuire associati a Dio, e che una persona doveva seguire soltanto Dio. Il Corano riporta alcune di queste parole:
E quando Abramo disse a suo padre, Azar: “Tu prendi gli idoli come dei? Di certo, io vedo che tu e la tua gente siete in palese errore” (Corano, 6:74).
Quando egli [Abramo] disse a suo padre: “O padre mio, perché adori quello che non sente, né vede, né può esserti di alcuno ausilio? O mio signore, in verità mi è giunta la conoscenza che a te non è giunta; perciò seguimi, io ti guiderò su un retto sentiero” (Corano, 19:42-43).
Uno degli elementi più important di questa conversazione, che deve essere presa a modello, è che non importa quanto un miscredente possa essere arrogante e difficile, il credente deve restare paziente mentre comunica il messaggio e comportarsi nel modo più piacevole possibile.
L’approccio del Profeta Abramo (pbsl), qui, è esattamente quello che il Profeta Mosè (pbsl) adottò verso Faraone. Il Profeta Mosè (pbsl) impiegò anche uno stile sobrio e cortese quando comunicò il messaggio di Dio a Faraone, in obbedienza all’ordine dato da Dio di
“parlargli in modo gentile. Forse ricorderà, oppure temerà (Dio)” (Corano, 20:44).
Dio rivela il messaggio che il Profeta Abramo (pbsl) diede a suo padre, così come la reazione del padre stesso:
[Abramo disse:] “O padre mio, non servire Satana. Di certo Satana è disobbediente al Benefico. O padre mio, di certo temo che ti possa colpire un castigo del Benefico, e che tu divenga un amico di Satana”. Egli [suo padre] disse: “Disprezzi i miei dei, o Abramo? Se non desisti, di certo ti scaccerò. E lasciami per qualche tempo”. Egli [Abramo] disse: “La pace sia con te! Pregherò il mio Signore di perdonarti. Di certo Egli è sempre Buono con me. E mi allontano da voi e da quello a cui fate appello all’infuori di Dio, e invoco il mio Signore. Forse non rimarrò infelice invocando il mio Signore” (Corano, 19:44-46).
Non riescono a vedere che esso non rispose loro, e non aveva potere né
per arrecare loro danno né per
apportar loro beneficio?
(Corano, 20:89)
(Sinistra) Un idolo del 2500-1100 AC. (Destra) Gli Assiri credevano che gli idoli di pietra e legno potessero proteggerli dalle sciagure. Questo idolo, conosciuto come Hadad, era ritenuto un idolo protettivo dal Re Esarhaddon (settimo secolo AC). |
Queste conversazioni contengono una importante saggezza. Innanzitutto, l’atteggiamento coraggioso e umile del Profeta Abramo (pbsl) colpisce moltissimo. Egli obbedì all’ordine impartito da Dio, anche a rischio della vita, e invitò il proprio padre alla vera via. Egli rischiò di perdere l’amore, l’aiuto e i beni di suo padre; rifiutò di farsi intimidire dalle minacce di suo padre ed esibì la massima umiltà e pazienza quando gli fu detto di andarsene.
Sapendo che Dio lo avrebbe aiutato e gli avrebbe indicato la retta via, egli si comportò in modo conforme alla comodità e alla sicurezza fornite da questa conoscenza. Il modo in cui egli pregò immediatamente Dio dopo essere stato ingiustamente obbligato ad abbandonare la casa in cui aveva vissuto, e la fiducia nel fatto che la sua preghiera sarebbe stata ascoltata dimostrano la modestia e la purezza esemplari richieste ad un musulmano. Inoltre, egli esibì un atteggiamento morale estremamente positivo verso suo padre, che era decisamente ostile. Egli mantenne il proprio stile moderato e continuò a chiamarlo
padre mio. Tutti i musulmani devono seguire questo esempio di moralità decisamente superiore quando invitano le persone alla verità.
Egli avvicinò suo padre con grande affetto e modestia, e lo invitò umilmente alla vera via. Quando suo padre persistette nella sua negazione, il Profeta Abramo (pbsl) cercò immediatamente rifugio in Dio e si allontanò. Questo atteggiamento indica che i musulmani devono agire soltanto per ottenere la soddisfazione di Dio, e amare quello che Egli ama, e odiare quello che Egli odia. Dio rivela questa qualità, che ogni musulmano deve possedere, in questo modo:
Non è giusto che il Profeta e i credenti chiedano perdono per i politeisti, anche se fossero dei parenti stretti, dopo che è divenuto chiaro per loro che essi sono i compagni della fiamma ardente. E la richiesta di perdono di Abramo per suo padre fu dovuta unicamente ad una promessa che lui gli aveva fatto; ma quando gli fu chiaro che egli [suo padre] era un nemico di Dio, si dissociò da lui. Di certo Abramo aveva il cuore tenero, era comprensivo (Corano, 9:113-114).
Un’altra caratteristica notevole di questa conversazione tra il Profeta Abramo (pbsl) e suo padre è la devozione di quest’ultimo al paganesimo. La sua devozione fu così forte da spingerlo a minacciare suo figlio di morte per lapidazione, un figlio che era sangue del suo sangue, che egli aveva allevato e tenuto al suo fianco, e che aveva trattato il proprio padre con grande rispetto. Il solo motivo dell’ira di suo padre fu che il Profeta Abramo (pbsl) adorava soltanto Dio e rifiutava il paganesimo della propria tribù. Questo è un esempio della natura crudele, intransigente ed oppressiva dei miscredenti
I Miscredenti Ricevono Consigli dal Profeta Abramo (pbsl)
Il Corano cita un sovrano miscredente che il Profeta Abramo (pbsl) incontrò quando invitò gli uomini a credere in Dio. Egli è noto come Nimrod in varie fonti storiche, ed egli ed il Profeta Abramo (pbsl) ebbero una importante conversazione:
Non hai pensato a colui che discusse con Abramo a proposito del suo Signore, perché Dio gli aveva dato il regno? Quando Abramo disse: “Il mio Signore è Colui che dà la vita e causa la morte”, egli [Nimrod] disse: “Io do la vita e provoco la morte” Corano, 2:258).

. Fuggite l'abominio degli idoli e astenetevi dalle menzogne. Siate persone con una fede pura e naturale in Dio, e non associateGli nulla. Quanto a chi associa qualsiasi cosa a Dio, è come se fosse precipitato dal cielo, e gli uccelli l'avessero catturato e l'avessero portato via, o il vento l'avesse fatto cadere in un luogo lontano (Corano, 22:30-31) |
Come spiega questo versetto, Nimrod era divenuto molto arrogante a causa dei suoi beni, delle proprietà e del regno. Parlando con il Profeta Abramo (pbsl), egli fece la smisurata ed irrazionale dichiarazione di possedere anch’egli il potere della creazione. Proclamando la propria divinità, poiché era davvero orgoglioso della sua ricchezza e delle cose che possedeva, di fatto negava Dio. Per il proprio orgoglio, rifiutò di vedere la potenza e il potere di Dio sull’universo.
Dopo aver informato Nimrod dell’esistenza e dell’unicità di Dio, il Profeta Abramo (pbsl) rispose a questo sovrano, che era divenuto arrogante nei confronti di Dio, con un’affermazione davvero saggia e razionale:
“Di certo Dio fa sorgere il sole da Oriente, perciò tu fallo sorgere dall’Occidente”. Così colui che non credeva [Nimrod] fu confuso. E Dio non guida la gente ingiusta (Corano, 2:258).

Ha reso la notte e il giorno a voi sottomessi, e il Sole e la Luna e le stelle, tutti sono sottomessi al Suo comando. In verità in ciò vi sono Segni per gente che usa il proprio intelletto (Corano, 16:12) |
Tutti i Profeti hanno sempre utilizzato delle argomentazioni sagge e razionali, come l’esempio fornito in precedenza. Dio ha messo i credenti che diffondono il Suo messaggio in grado di farlo in modo efficace, confutando, in tal modo, l’errata visione del mondo propria dei miscredenti. Queste argomentazioni lasciano sempre i miscredenti, che ritengono di essere sulla retta via e hanno fiducia nella propria ricchezza, nel potere e negli idoli, incapaci di opporre una difesa seria del proprio sistema di fede. Quindi essi sono sempre condannati ad essere sconfitti nel dibattito.
Un altro importante aspetto della risposta del Profeta Abramo (pbsl) è la sua onestà e naturalezza. Una spiegazione onesta e sincera influenza i cuori e le coscienze degli uomini. L’esistenza di Dio è evidente, e la spiegazione del credente di questa palese verità che viene dal cuore tocca sempre gli altri uomini. Ma anche se essi sono influenzati in questo modo, alcuni miscredenti persistono nella propria miscredenza. Queste persone, che generalmente sono molto lontane dalla religione, divengono fiere della convinzione che la loro ricchezza, bellezza o condizione sociale siano i risultati dei propri sforzi. Essi si considerano ingiustamente superiori e dimenticano Dio. Satana incoraggia il loro orgoglio, e usa il potere e la posizione che essi, erroneamente, ritengono essere loro, per impedire ad essi di servire Dio.
I credenti incontrano molte persone quando diffondono il messaggio di Dio. Molte di esse, per orgoglio, non possono vedere la forza ed il potere di Dio. In queste situazioni i credenti devono costituire esempi che indicano agli uomini quanto, in realtà, essi siano inermi, per eliminare il loro orgoglio. Di conseguenza, i miscredenti comprenderanno che la loro arroganza e il loro orgoglio per i propri possedimenti non hanno alcun significato. Gradualmente, essi capiranno che la loro forza e il loro potere sono limitati, che ogni cosa avrà fine con la morte e che Dio è il solo essere assoluto.
Il metodo di spiegazione usato dal Profeta Abramo (pbsl) per raccontare la verità a Nimrod dimostra quanto sia importante l’uso di un discorso razionale, saggio e proporzionato all’uditorio nella diffusione del Suo messaggio. I credenti non devono mai utilizzare argomentazioni senza senso; invece devono sempre utilizzare spiegazioni efficaci e razionali per sconfiggere le credenze superstiziose di chi ascolta, e dimostrare l’esistenza di Dio analizzando le condizioni psicologiche e le strutture logiche degli uditori. Chiaramente, solo le persone che hanno una fede profonda, che rispettano scrupolosamente i comandamenti di Dio e che Lo temono saranno in grado di trovare questo metodo di spiegazione efficace e saggio. Dio ci insegna questo segreto nel seguente modo:
Egli dona la saggezza a chi vuole. E a chiunque sia donata la saggezza, di certo egli ha ricevuto un gran bene... (Corano, 2:269)
Il Profeta Abramo (pbsl) Fa Appello Alla Sua Tribù

Ogni anima gusterà la morte. Quanto vi è dovuto vi sarà pagato pienamente nel Giorno della Resurrezione. Chi sarà allontanato dal Fuoco e ammesso nel Giardino avrà trionfato. La vita di questo mondo è soltanto godimento di illusioni (Corano, 3:185) |
In quale modo devono comportarsi i credenti nei confronti di chi nega oppure rifiuta la verità? Il Corano dice ai credenti di diffondere il messaggio di Dio con uno stile ed un metodo ben ponderati. Esiste più di un modo di chiamare gli uomini alla verità. Naturalmente, il metodo cambia secondo le posizioni, le condizioni, le idee e le credenze dei membri dell’uditorio. Ad esempio, Dio si riferisce al Profeta Noè (pbsl), che spiegò la Sua esistenza sia pubblicamente che privatamente, utilizzando metodi indiretti per farli volgere verso la Sua religione (Corano, 71:9).
Un altro dei pregevoli metodi del Profeta Abramo (pbsl) consistette nell’incitare la coscienza della sua tribù e di impiegare metodi che avrebbero incoraggiato i suoi membri a pensare. Egli pose loro delle domande, smascherando, in tal modo, la natura irrazionale e confusa delle loro credenze. Egli mostrò loro che i loro idoli non erano altro che pezzi di legno e pietra privi di una coscienza, e usò un piano intelligente per convincere di questo i loro cuori e le loro menti. Facendo crollare la loro tradizionale visione pagana del mondo diffondendo la verità di Dio, egli spiegò anche l’esistenza e l’unicità di Dio. Nel Corano, Dio descrive il metodo del Profeta Abramo (pbsl) con le seguenti parole:
Così, quando la notte fece scendere le tenebre su di lui [Abramo], egli vide una stella. Disse: “È questo il mio Signore?”. Così, quando essa tramontò, disse: “Non amo le cose che tramontano”.
Poi, quando vide sorgere la luna, disse: “È questo il mio Signore?”. Così, quando essa tramontò, disse: “Se il mio Signore non mi avesse guidato, sarei di certo tra coloro che sbagliano”.
Poi, quando vide sorgere il sole, disse: “È questo il mio Signore? È questo il più grande?”. Così, quando esso tramontò, disse: “O mio popolo, io sono lontano da ciò che voi associate (a Dio). Di certo io, essendo un giusto, mi volgo totalmente verso Colui che ha dato origine ai cieli e alla terra, e non sono un politeista” (Corano, 6:76-79).
I commenti del Profeta Abramo (pbsl) sulla Luna, sul Sole e sulle stelle, in questi versetti appena citati, probabilmente non sono pensieri suoi, ma piuttosto dei mezzi per comunicare il messaggio di Dio alla sua tribù (Dio ne sa di più). Il Profeta Abramo (pbsl) sapeva che la Luna e le stelle sarebbero
scomparse quando il Sole fosse sorto, e che il Sole sarebbe nuovamente tramontato dopo essere sorto. Siccome la sua tribù pagana non ragionava né giudicava alla luce della vera fede, egli può aver scelto di utilizzare la spiegazione graduale sopra delineata.

Obbedite a Dio e obbedite al Messaggero, e state attenti! Se gli volgerete le spalle, sappiate che il Nostro Messaggero ha unicamente il dovere di trasmettere in modo chiaro (Corano, 5:92) |
Come abbiamo detto in precedenza, le società pagane nel Medio Oriente di quell’epoca adoravano i corpi celesti, come il Sole e la Luna, oltre agli idoli fabbricati da loro stessi e dai loro antenati. Quindi, il Profeta Abramo (pbsl) può aver voluto usare il metodo a domanda e risposta per spiegare perché questi oggetti che si ritenevano essere divini non erano, in realtà, divini. E così, inizialmente fece apparire divine le stelle per attirare su di esse l’attenzione della sua tribù, e poi dimostrò, come Dio gli ispirò di fare, perché queste non potevano davvero essere divinità. Anche l’espressione del Profeta Abramo (pbsl)
“Non amo le cose che tramontano” (Corano, 6:76) è un importante messaggio per la sua tribù, perché egli spiegò indirettamente che un’entità divina era immortale ed indistruttibile (Dio ne sa di più). Infatti, questi sono alcuni tra i nomi del nostro Signore:
al-Baqi (Colui che continua, l’Immortale) e
al-Qa’im (Colui che persiste).
Dopo di questo, il Profeta Abramo (pbsl) può avere impiegato lo stesso metodo in riferimento alla Luna, un’altra
cosiddetta divinità, per dimostrare alla sua tribù che essa non era divina. Egli può aver usato la stessa logica per il Sole, in particolare sottolineando che esso era
il più grande. La sua spiegazione che esso non era divino inferse un colpo notevole alla loro visione del mondo pagana, perché non esisteva un essere materiale più grande del Sole visibile alla tribù.
Con le parole
“Non sono un politeista” (Corano, 6:79), il Profeta Abramo (pbsl) spiegò che Dio creò tutte queste cose, che Egli era il vero Dio, e che egli non attribuiva a Lui alcun associate. Detto questo, possiamo vedere che il Profeta Abramo (pbsl) conosceva bene il sistema di credenze pagane della sua tribù. Egli presentò tutti questi esempi per diffondere il messaggio di Dio, per rivelare la loro logica difettosa e le loro credenze sviate. Infatti, sembra che la sua tribù abbia cercato di discutere con lui:
E il suo popolo disputò con lui. Egli disse: “Disputate con me riguardo a Dio, quando è Lui che di certo mi ha guidato? Ed io non temo in alcun modo coloro che voi Gli associate, a meno che il mio Signore non voglia. Il mio Signore abbraccia tutte le cose nella Sua conoscenza. Non ricorderete, dunque?” (Corano, 6:80).
Chiamando la sua tribù alla verità, il Profeta Abramo (pbsl) agì in base a quello che Egli gli ispirò. Questo è del tutto evidente dai metodi che egli usò e dagli esempi che diede. Nel versetto
“E questa fu la nostra argomentazione, che fornimmo ad Abramo contro il suo popolo. Noi eleviamo il rango di chi vogliamo. Di certo il tuo Signore è Saggio, Sapiente” (Corano, 6:83), Dio rivela di aver dato al Profeta Abramo (pbsl) varie prove da usare contro la sua tribù.

"Ho scoperto che ella (la Regina di Saba) e il suo popolo si prostrano dinanzi al Sole invece che dinanzi a Dio. Satana ha fatto sembrare loro buone le loro azioni, e li ha ostacolati..." (Corano, 27:24) |
Questa modalità di comunicazione costituisce un esempio per tutti i musulmani. In altre parole, i credenti devono demolire le credenze false e infondate della controparte, e presentare poi delle prove indiscutibili dell’esistenza e dell’unicità di Dio. Seguendo questo, essi devono fare appello alla controparte affinché creda in Dio e serva soltanto Lui. Se la controparte non può lasciare il suo sistema di credenze sviate, per i suoi membri sarà difficile credere in Dio e diventare veri musulmani. La vera fede può giungere unicamente quando gli uomini abbandonano tutti i propri idoli e le proprie ideologie e filosofie superstiziose.
L’amore del Profeta Abramo (pbsl) per Dio, la sua fede gioiosa e lo scrupoloso rispetto per i Suoi ordini può essere chiaramente visto nel modo in cui egli si comportò con gli altri. Il modo in cui comunicò con suo padre e la sua tribù mostra, nel più fine modo possibile, che egli fu scelto da Dio, Che lo rese superiore a tutti gli altri. Nel Corano, Dio rivela:
E recita loro la storia di Abramo. Quando disse a suo padre e al suo popolo: “Cosa adorate?”. Dissero: “Adoriamo gli idoli, quindi rimarremo devoti ad essi”. Egli disse: “Essi vi sentono, quando (li) invocate, o vi fanno del bene, oppure vi danneggiano?”. Dissero: “No, facciamo quello che facevano i nostri padri”. Egli disse: “Vedete, allora, ciò che adorate – Voi, e i vostri antenati?” (Corano, 26:69-76).
Come si può notare nei suddetti versetti, il Profeta Abramo (pbsl) usò vari metodi e analogie per spiegare alla sua tribù quanto fosse futile ed irrazionale adorare gli idoli. La loro unica risposta fu che essi avrebbero continuato a seguire la via dei loro antenati. La risposta si incontra spesso nelle società lontane dalla religione, ed è spesso usata per giustificare la superstizione, anche se non ha alcun fondamento in confronto alla religione divina. Nella continuazione di questi versetti, il Profeta Abramo (pbsl) chiama la sua tribù alla fede, e presenta ad essa il nostro Signore:
“Di certo essi sono i miei nemici, ma non (così) il Signore dei mondi, Che mi ha creato, e Che mi indica la via, e Che mi nutre e mi dà da bere, e quando sono malato, mi guarisce, e Che mi farà morire, poi mi darà la vita, e Che, spero, perdonerà i miei errori, nel giorno del Giudizio” (Corano, 26:77-82).
Come dice il Corano, la tribù del Profeta Abramo (pbsl) affermò spesso la propria determinazione nel persistere nel proprio paganesimo. Egli rispose lodando il nostro Signore con i Suoi nomi più belli. Soltanto Dio crea o distrugge ogni cosa nell’universo, animata o inanimata. Egli fa scendere ogni benedizione sulla Terra per il servizio dell’umanità, e fornisce un numero infinito di bellezze. Il modo in cui l’essere umano nasce, cresce, mangia, beve, cammina, si muove, parla e ride – in breve, ogni cosa della vita – avviene per volontà di Dio. Come rivela il Profeta Abramo (pbsl), il nostro Signore Dio guarisce i malati, resistendo ad essi la salute. Se Dio non vuole, nessuna medicina o medico può restituire ad alcuno la salute.
Questa statua raffigura Hammurabi (app. 1955-13 AC) che rende omaggio a Shamash, il dio sumero del sole. |
Dio crea l’umanità, e allo stesso modo può prendere l’anima di ogni persona al momento della sua morte. Ancora prima che una persona nasca, Dio ha già determinato la durata della sua vita, quello che le accadrà e tutto quello che essa dirà e farà. In altre parole, gli uomini non controllano il proprio destino, perché Dio lo ha scritto ancora prima che la persona fosse nata.
Dio ha creato questo mondo come un’arena in cui avvengono delle prove, e ha poi inviato dei messaggeri per guidare gli altri uomini alla vera via per mezzo della rivelazione. Nel Giorno del Giudizio, ogni essere umano dovrà rendere conto di ciò che avrà fatto in questo mondo. I credenti, che trascorrono la vita facendo del bene, nella speranza di ottenere la Sua soddisfazione e misericordia, troveranno innumerevoli benedizioni. Dio, che è il più misericordioso, per donatore e amorevole verso i Suoi servi, ha promesso di trascurare le cattive azioni dei Suoi servi nel Giorno del Giudizio, di perdonare i loro errori e di ricompensarli con le innumerevoli benedizioni del Paradiso.
Ricordiamo che gli esseri umani non hanno il potere di condurre gli altri alla vera via, perché la loro unica responsabilità è quella di comunicare il Suo messaggio. Di fatto, questo è un obbligo religioso per tutti i credenti. Il fatto che un miscredente si volga o meno alla fede dipende totalmente dalla guida di Dio, perché nessuno può credere se Dio non lo vuole. Infatti, nonostante la forza che il Profeta Abramo (pbsl) ottenne dalla propria fede in Dio, la sua tribù pagana, che non temeva Dio e ignorava la propria coscienza, persevere nella propria negazione. Di fatto, i suoi membri, addirittura, minacciarono il Profeta Abramo (pbsl) di farlo morire bruciato. Così, tutti i credenti devono chiamare, con devozione e determinazione, le persone che li circondano alla vera via, e non disperare se sono ignorati e perseguitati.

L'invisibile dei cieli e della Terra appartiene a Dio, e a Lui si riconduce l'ordine totale. AdoraLo dunque e confida in Lui...
(Corano, 11:123) |
In un versetto, il nostro Signore dice che
“La Verità proviene dal vostro Signore; perciò chi vuole creda, e chi non vuole non creda” (Corano, 18:29). In un altro versetto, Dio rivela al nostro Profeta (Dio lo benedica e gli doni la pace) che
“Forse ti uccideresti dal dolore perché essi non credono” (Corano, 26:3). Nella Sura Yusuf, Dio rivela che
“E la maggior parte degli uomini non crede, anche se tu lo desideri ardentemente. E non domandi per esso alcuna ricompensa. Esso non è che un monito per tutta l’umanità” (Corano, 12:103-104).
Un motivo per cui la tribù del Profeta Abramo (pbsl) continuò a negare fu la preoccupazione per i propri interessi. Il loro sistema di credenze pagane dava loro vari vantaggi terreni, e ogni mutamento all’ordine costituito avrebbe colpito tali interessi, proprio come la missione del nostro Profeta (Dio lo benedica e gli doni la pace) irritò i capi meccani, che godevano di enormi profitti commerciali grazie al paganesimo dell’Arabia.
Questa, in realtà, è una legge che Dio ha decretato per i Suoi Profeti. Come afferma il Corano, i Profeti hanno sempre ricevuto l’opposizione della propria tribù. Essi sono stati minacciati di morte e hanno subito calunnie, e a volte sono stati addirittura accusati di stregoneria, follia e di aver attributo a Dio le proprie parole. In breve, coloro che accusarono i Profeti non esitarono a ricorrere a falsità quali affermare che i Profeti erano sulla via dell’errore mentre essi erano sulla retta via.
Tuttavia, queste persone agiscono sotto una nube di irrazionalità, perché mentre cercano di proteggere i propri interessi, in realtà si condannano alla sofferenza eterna. Dio ha rivelato il fato di coloro che si ribellano ai Suoi Profeti, i modelli di ruolo dei valori morali positivi, della religiosità e della profonda fede:
... Incorreranno nell’ira di Dio, e la vergogna si attaccherà ad essi. Questo perché non cedettero nei messaggi di Dio ed uccisero ingiustamente i Profeti. Questo perché disobbedirono e oltrepassarono i limiti [che Dio ha stabilito per l’umanità] (Corano, 3:112).
Il Profeta Abramo (pbsl) Smaschera Gli Idoli
Secondo il Corano, Dio dà a coloro che Lo temono
la capacità di distinguere tra giusto e sbagliato. Questa grande gentilezza, e benedizione superiore, è limitata ai credenti. I metodi che il Profeta Abramo (pbsl) impiegò per chiamare la sua tribù alla fede, così come le sue decisioni e lo stile della sua presentazioni sono tutti esempi importanti di questa grande benedizione.
Un esempio è la trappola che egli tese agli idoli della sua tribù. Poiché era solo ed agiva in un ambiente pericoloso, egli prese talune precauzioni per evitare di subire danni fisici ed assicurarsi che il messaggio di Dio sarebbe stato udito. Ad esempio, disse ai miscredenti che lo circondavano di essere malato, così che essi se ne andassero:
Quando [Abramo] disse a suo padre e al suo popolo: “Cosa adorate? Una menzogna – desiderate degli dei all’infuori di Dio? Cosa pensate allora del Signore dei mondi?”. Poi egli rivolse uno sguardo alle stelle, e disse: “In verità sono stanco (delle vostre divinità)”. Così essi gli voltarono le spalle e se ne andarono (Corano, 37:85-90) .
Dopo aver mandato via i miscredenti, egli andò dagli idoli e li ruppe:
Allora egli si rivolse ai loro dei e disse: “Non mangiate? Qual è il vostro problema, perché non parlate?”. Quindi si adirò e li colpì con la mano destra (Corano, 37:91-93).
Così li fece a pezzi, tranne quello principale, affinché potessero rivolgersi ad esso (Corano, 21:58).
L’atto di lasciare intero l’idolo più grande indica una notevole saggezza. Quando la sua tribù vide quello che era accaduto, e che era rimasto soltanto l’idolo più grande, i suoi membri iniziarono immediatamente a cercare la persona che aveva fatto questo. Poiché erano a conoscenza dell’opposizione del Profeta Abramo (pbsl) ai loro idoli e al paganesimo, capirono in fretta che egli era il responsabile, e quindi lo cercarono per vendicarsi:
Essi dissero: “Chi ha fatto questo ai nostri dei? Di certo costui ‘ uno degli ingiusti”. Dissero: “Abbiamo sentito un giovane, di nome Abramo, che parlava di essi”. Dissero: “Allora conducetelo davanti al popolo, forse esso potrà recare testimonianza”. Dissero: “O Abramo, sei stato tu a fare questo ai nostri dei?” (Corano, 21:59-62).
Quella domanda rivelò perché il Profeta Abramo (pbsl) non aveva distrutto l’idolo più grande:
Disse lui: “Di certo (qualcuno) l’ha fatto. Il loro capo è questo; perciò interrogateli, se sono in grado di parlare” (Corano, 21:63).
Udendo questa risposta, i miscredenti inevitabilmente iniziarono a pensare e a capire che i loro idoli non avrebbero mai avuto la capacità di parlare. E così il suo piano riuscì, perché fece sì che essi mettessero in discussione il loro sistema di fede pagano. Il Corano afferma:
Allora, cominciarono a parlare fra looro e dissero: “Di certo, siamo ingiusti” (Corano, 21:64).

Quanto a coloro che credono, e agli Ebrei, e ai Sabei, e ai Cristiani, e ai Magi e agli idolatri, Dio distinguerà tra essi nel Giorno della resurrezione...
(Corano, 22:17) |
Tuttavia, il rimorso non durò a lungo. Nonostante avessero compreso la verità, decisero di opporsi nuovamente al Profeta Abramo (pbsl) per mantenere il proprio sistema di credenze pagane, che era compatibile con i loro transitori interessi terreni:
Poi chinarono la testa umiliati, (e dissero): “Tu sai bene che essi non possono parlare”. Egli disse: “Servite quindi, oltre a Dio, quello che non vi procura alcun bene né vi arreca danno?. Vergognatevi, voi e quello che servite oltre a Dio! Non capite dunque?”. Essi dissero: “Bruciatelo, e aiutate I vostri dei, se volete fare qualcosa” (Corano, 21:65-68).
L’approccio adottato dal Profeta Abramo (pbsl) rivela un piano e un giudizio sottilmente calcolati. Dopo aver mandato via la gente dicendo ad essa di essere malato, egli distrusse tutti gli idoli tranne quello più grande, nella speranza che essi reagissero come egli si aspettava. Questa trappola dimostra che egli agì secondo l’ispirazione di Dio, e che possedeva un’intelligenza ed una lungimiranza superiori. Per ispirazione divina egli studiò una trappola intelligente e, per volontà di Dio, raggiunse un successo molto positivo. Dopo aver distrutto gli idoli, mise alla prova il sistema di credenze della sua tribù dicendo che l’idolo più grande aveva distrutto gli altri.
Un obiettivo di questo piano fu quello di far capire alla sua tribù quanto in realtà fosse irrazionale fosse il loro sistema di credenze. Egli sapeva che se essi non fossero riusciti a capire la natura irrazionale e illogica delle proprie azioni, avrebbero semplicemente fabbricato nuovi idoli e avrebbero continuato con il proprio paganesimo. La cosa importante, perciò, era fare comprendere ad essi che quel culto superstizioso era contrario alla fede in Dio e nella Sua rivelazione.
È del tutto irrazionale pensare che quelle statue possano mangiare, bere, muoversi o fare del bene o del male a una persona. Quando coloro che credono in tali cose fallaci incontrano un problema o una difficoltà ricercano l’aiuto dei loro idoli ed evitano di scontentarli. Lo fanno per timore dei propri idoli e per la loro fede che idoli privi di vita abbiano creato l’universo e tutti i viventi, diretto tutte le cose entro l’universo e donato salute ed abbondanza, così come il pane quotidiano, il potere e la comprensione all’umanità. Dio descrive il loro grave errore nei seguenti termini:
Ed essi non possono dare loro aiuto, né sanno aiutarsi da sé. E se li invitate [i miscredenti] alla guida, essi non vi seguiranno. È lo stesso per voi, che li invitiate o restiate in silenzio (Corano, 7:192-93).
Hanno essi dei piedi per camminare, o mani per afferrare, o occhi per vedere, o orecchie per sentire? Dì: “Invocate gli dei che voi associate, poi complottate contro di me, e non datemi tregua” (Corano, 7:195).
Sfortunatamente questa scarsa comprensione non è limitata unicamente al tempo del Profeta Abramo (pbsl). Il paganesimo, oggi, prospera in una ampia varietà di denominazioni differenti. Le credenze pagane del tempo del Profeta Abramo (pbsl), ad esempio, somigliano molto alle affermazioni darwiniane.